lunedì 26 gennaio 2009

Spaccasassi



Osteria Del Poggio Di Rubini Edoardo
Frazione Poggio, 57
60020 Ancona (AN)
071-2139018

Il Crithmum maritimum è una pianta perenne che cresce sulla sabbia o sulle scogliere di fronte al mare, ed è diffusa nelle coste dal Mar Nero, al Mediterraneo, fino all’Atlantico. In questi luoghi la definizione binomia di Linneo lascia spazio ai più svariati sinonimi: solo in Italia lo si chiama critmo, cretamo, crista marina, finocchio marino, bacicci, erba di San Pietro...
Nel tratto di costa a sud di Ancona, sovrastato dal monte Conero, lo si chiama “spaccasassi”.

Confesso, mai ne avevo sentito parlare e ne avevo gustato il sapore, prima di recarmi in una fredda giornata di dicembre ad un caldo convito matrimoniale.
Il modo migliore per godere lo spettacolo naturalistico offerto dal promontorio del Conero, che interrompe una fascia sabbiosa pressoché continua fino alla costa dei Frentani, è percorrere la Strada provinciale n.1 , circa 23 Km di viaggio tortuoso ma di notevole bellezza paesaggistica attraversando, fra le altre, la frazione del Poggio dove si trova la nostra osteria.

L’ambiente è d’atmosfera e spartano al tempo stesso, il locale dove ci accomodammo è accogliente, con travi a vista ed un piccolo camino.
Il pranzo imbandito fu rustico, saporito, piacevolissimo ed abbondante, con la formula dello stesso menù per tutti. Antipasti di varie stuzzicherie marchigiane: formaggi, ciauscolo e altri salumi, sottoli e sottaceti tra cui spicca appunto lo “spaccasassi”, a seguire bis di primi: tortelli in bianco con un ripieno di grande scioglievolezza al palato, ed accompagnato da ottimi funghi porcini (modesta quantità ma in effetti c’erano ancora altre portate); pappardelle al cinghiale fatte in casa ben condite e gustose; grigliata mista con spiedini , carne bianca, salsiccia, manzo e agnello servito in un piatto a parte; verdure grigliate e patate arrosto di rito.

Sui dolci del menù non si può dire molto perché, nel caso di specie, la torta fu portata dagli sposi. Il titolare, con una giovanissima aiutante (la figlia di 4 anni) ci ha comunque servito un assaggio di torroni, panettoni e dolci caserecci.
Al di là del sontuoso menù unico, gentilmente offerto, l’attento tagliapietre ha sbirciato nel menù ufficiale stimando in 30-35 euro il costo di un pranzo tradizionale.

Per una visita suggerisco maggio, prima che cominci la grande ressa estiva , l’aria è dolce e la Riviera si riveste di lavanda, ginestre e … spaccasassi!

1 commento:

Eurhythmicus ha detto...

Sbaglio, o il suggerimento posto in calce invita ad una 'zingarata' dei Tagliapietre nella bella stagione?
Sarei proprio curioso di ammirare (e gustare) quanto riportato...