Dove il lago si fa fiume

L'Osteria
Peschiera - Via F. Cavallotti,7
Tel. 045 755055


Dopo Verona, i tagliapietre muovono all'assalto di Peschiera, il bastione gardesano del quadrilatero asburgico. Visto che i nostri sono usi coniugar prosa gastronomica e poesia, come non introdurvi l'amena cittadina con l'affresco dantesco:

Siede Peschiera, bello e forte arnese
da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
ove la riva ’ntorno più discese.
Ivi convien che tutto quanto caschi
ciò che ’n grembo a Benaco star non può,
e fassi fiume giù per verdi paschi.
Tosto che l'acqua a correr mette co,
non più Benaco, ma Mencio si chiama
fino a Governol, dove cade in Po
Inf. Canto XX

Forse anche il Feldmaresciallo Barone Rath, Cavaliere di Maria Teresa e Comandante della Fortezza di Peschiera, quando fu costretto ad abbandonare la piazzaforte dalle effimere vittorie albertine rimpianse l'allontamento dai piatti de "L'Osteria".

Allettante è senz'altro il menù di questo luogo dalla calda atmosfera: si evince un gusto per la sperimentazione che manca forse a molti locali del bolognese, poco fantasiosi nell'andare oltre la tradizione.

Ecco cosa assaggiò in questo locale il vostro umile cronista spiluccando anche qua e là dai piatti dei suoi commensali:

Garganelli zucca e tartufo, saporiti ma il sapore della zucca sovverchiava un poco il profumo del tartufo.
Bigoli porcin(elli) e capesante, molto gustosi.
Stracotto d'asino, il piatto migliore asino squisitamente intenerito.
Baccalà e polenta, sfizioso l'intingolo tuttavia il baccalà era forse un po' troppo secco.

Non provate ma da segnalare le bistecche da cuocere su pietra lavica dagli stessi avventori del locale. Il conto (2 le porzioni di garganelli , +1 semifreddo al torroncino, 3 caffè e 1/4 di vino bianco della casa) fu di 64,50 euro. Dunque onesto, direi.

Rileverete certo la presenza di qualche "ma" nella descrizione delle pietanze.
D'altronde la sperimentazione comporta inevitabilmente qualche rischio e imperfezione...