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Chiuso il mercoledìParlare di questa trattoria può essere molto difficile. Tuttavia è, allo stesso tempo, anche molto facile.
Quali le difficoltà? Andiamo per ordine.
Dovendo recensire la ‘Trattoria da Vito’ dovremmo specificare che il menù offre (da sempre) piatti della tradizione bolognese: tagliatelle, lasagne, friggione.Dovremmo inoltre segnalare che le lasagne, in particolar modo, riprendono uno stile tipicamente casalingo (dimenticate quelle brodaglie insulse affogate in litri di besciamella tipiche di alcuni ritrovi per turisti) e si presentano nella classica forma a ‘mattoncino’ con un perfetto equilibrio tra sfoglia, ragù e besciamella.
Noteremmo senza dubbio anche la presenza di altri primi: tortelloni, spaghetti alla carbonara, etc.
Per i secondi ottimo lo stinco, particolarmente ben cotto e abbondante, e gradevole anche il pollo alla cacciatora.
Seguono poi i dolci, al cucchiaio e non, il tutto per una spesa che si aggira, per una cena completa, tra i 22 e i 25 euro.
Ma la realtà e che chi va da Vito non esce di casa per mangiare ‘delle’ tagliatelle, ma per mangiare ‘le tagliatelle di Vito’.
Non vuole il miglior stinco del mondo, ma ‘lo stinco di Vito’.
Ecco dunque la facilità: deriva dal che fatto che Vito rappresenta un classico di Bologna, un porto sicuro per chiunque voglia ritrovare un ambiente immutato negli anni, dei gusti che da sempre fanno parte delle nostre serate. Chi entra da Vito, dopo aver allungato il collo sperando di vedere Guccini seduto ad un tavolo - perché ‘si sa’ che lui ‘bazzica lì’ ogni tanto - , vuole ritrovare il solito bicchiere da osteria, pieno del vino rosso preso dal bottiglione, e farsi prendere dal clima per una serata piacevole.
Pertanto non consigliamo Vito solo per il cibo, ma anche e soprattutto per l’aria che si respira.
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