(parte prima)
Permettetemi una divagazione.
Un Tagliapietre, è costantemente alla ricerca di luoghi dove poter ben rifocillarsi, ma non ignora certamente quello che accade attorno a lui: come non notare infatti il crescente numero di locali nei quali il fenomeno dell’aperitivo è sbocciato negli ultimi anni. Sarà capitato a tutti di esserne coinvolti.
Facciamo un salto indietro con la memoria e lasciamoci cullare dai ricordi…
Un tempo con il termine ‘aperitivo’ si intendeva normalmente un veloce ritrovo in un bar, dove,davanti ad un bicchiere di ‘frizzantino’ (nome dietro il quale si poteva celare quasi qualsiasi cosa) o ad un analcolico, si consumavano quattro chiacchere in attesa di rientrare a casa o di proseguire altrove la serata. Questo perché, appunto, si parlava di aperitivo, presupponendo pertanto lo stesso come preludio ad una cena. Quando il gestore era particolarmente accorto, le bevande di cui sopra venivano accompagnate da noccioline, olive e patatine.
Qualora oggi un barista agisse allo stesso modo, probabilmente verrebbe denunciato alle autorità competenti.
Chi oggi esce di casa, o dal lavoro, per recarsi ad un ‘aperitivo con gli amici’ ha pretese ben diverse:
- innanzitutto l’aperitivo non prevede necessariamente una seguente cena
- logica conseguenza del punto precedente è che patatine, noccioline e analoghe ‘piccolezze’ non risultino più sufficienti
- il bar sotto casa non è in grado di soddisfare i requisiti richiesti
Oggi i locali più ferrati nel settore aperitivi si sono procurati abili barman in grado di soddisfare le richieste più particolari; hanno surclassato noccioline e anacardi (roba da antiquariato), con pasta fredda, sushi, scampi, insalate di riso/farro, per non parlare delle classiche tartine sulle quali campeggiano gli ingredienti più disparati in mille combinazioni.
Ma, sopra ogni cosa, sono locali curatissimi, ed andarci è alla moda.
Ecco dunque il punto al quale la mia, ormai fin troppo lunga, divagazione voleva arrivare: questa moda sta portando tanti avventori a ritenere un aperitivo così concepito e una classica cena ‘con le gambe sotto al tavolo’ parificati?
Stiamo parlando di una moda passeggera come i ‘Paninari’ degli anni ’80?
E, soprattutto, in mezzo a tanta gente ci rendiamo conto della qualità di ciò che mangiamo?
(Fine parte prima – continua)
lunedì 12 gennaio 2009
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