Osteria Satyricon al Mulino Parisio
Bologna, Via delle Armi, 3
Tel: 051 444320
Ora la questione che pongo alla platea è questa: perchè l'Osteria Satyricon si chiama in tal guisa?
La risposta più immediata è che il nostro oste abbia voluto dare un nome scanzonato al suo locale per evocare gioviali conviti. Concordemente, sui tavoli son distribuiti libri di barzellettieri e alle pareti sono appesi variopinti quadri.
La mia tesi tuttavia è diversa: sostengo che i ristoratori siano segreti adoratori del dio Priapo.
Si usa dire: "tre indizi sono una prova". Ebbene eccoveli elencati.
Il primo indizio è nel nome stesso del locale, chi è infatti il vero protagonista dell'omonima opera di Petronio Arbitro se non l'insaziabile e iracondo dio greco?
Il secondo indizio è nell'ubicazione dell'osteria, presso il mulino Parisio con il suo svettante e inequivocabile camino (vedi foto).
Il terzo indizio è disseminato nella cena che ci fu proposta e che mi accingo a raccontare.
Si incominciò con un assaggino di cus cus, fagiolini e verdurine stuzzicati da un prosecco. Il desco fu poi innaffiato da un Chianti riserva 2006 "Casalgallo" invero non memorabile, e unto dall'olio "Terra d'Otranto" estratto a freddo e quindi menomato.
Tra i primi segnaliamo i "Paccheri al salto con olive taggiasche guanciale noci e pendolino al profumo di limone", leggeri ed efficaci e i più robusti
"Capellacci ripieni di patate con cipollotti, salmone, burro nocciolato e fiori di zucca" spruzzati saggiamente da pepe stupendo.
Vennero poi i secondi:
un "Carrè di maialino con mackè di patate fumè e friggitelli" che si distinse per la morbidezza delle carni;
la "Tartare con senape francese, pomodorini e friggitelli" purtroppo non allo stesso livello degli altri piatti, bocciatissimo in particolare l'amalgama della senape;
valutammo anche il "Tonno alla piastra con crema di fagioli e marmellata di cipolle" ed anche in questo caso, sebbene i singoli elementi fossero degni di nota, la coerenza fu giudicata povera;
la "Vitellina con fagiolini agropiccanti" fu invece complessivamente apprezzata.
Ultimo ma non ultimo (e qui viene l'indizio) il "Filetto a cascata con verdure", servito in uno spiedo eretto da un sostegno uncinato.
In questa sede commentiamo il piatto, che pecca solo per l'esiguità delle suddette verdure proposte in accompagnamento, ma a corollario aggiungo l'art. 192 del codice di procedura penale che ammette gli indizi come prova quando questi siano: PLURIMI, GRAVI, PRECISI E CONCORDANTI.
Dolci e frutta, fantasiosi e talvolta fallici, come il resto del menu:
ciliege al vino, bavarese the e pesche, fonduta di cioccolato (anch'essa inspiedata),
taccolenta con crema al mascarpone, panna cotta con saba croccantino e la notevole brazadèla.
Il tutto al giusto prezzo di 250 € diviso fra nove commensali.
Segretario: Thysicus
Maestro di Cerimonia: G.M. Eurhythmicus
Membri presenti: Paerthycus, Mysophormoticus
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