domenica 12 dicembre 2010

Trattoria Mattarozzi

Trattoria Mattarozzi
Via Lavino, 312
40050 Monte San Pietro – BO
Telefono: 051/6759078

“Come si arriva al ristorante?”, la domanda. “Sempre dritto”, la più tipica delle risposte, anche se spesso così non è. La trattoria Mattarozzi si trova sulla strada provinciale 29, nel comune di Monte San Pietro, qualche chilometro dopo Calderino: arrivarci è facile, il “sempre dritto” qui è proprio di casa.

Il locale si presenta abbastanza accogliente e spazioso, anche se l’arredamento sente il peso degli anni: all’ingresso il bancone del bar, la sala da pranzo si trova accanto ed è visibile direttamente dalla strada.

Saltando a piè pari gli antipasti (ci sono?) si è partiti direttamente con i primi piatti, vero cavallo di battaglia della trattoria. Deliziosi i tortellini, di sfoglia sottile e di ripieno gustoso, annegati in brodo genuino con tanto di grasso ben visibile in superficie. Buoni i tortelloni, di grandi dimensioni e serviti con un semplice ma efficace burro e salvia. Un po’ sottotono, invece, le tagliatelle ai funghi: la sfoglia fatta in casa, abbastanza grossa e di taglio irregolare, si lega con difficoltà all’abbondante condimento dei funghi. Ultimi ad essere portati in tavola ma vero trionfo della serata i passatelli al tartufo: lunghi, di buon calibro e, con tutta probabilità, cotti nello stesso saporito brodo dei tortellini, sono serviti asciutti e ben coperti da un’abbondante grattugiata di tartufo. Un commento unanime: eccezionali.

Menù tipicamente invernale per i secondi piatti: tigelle e crescentine accompagnate da cinghiale e polenta. Le tigelle sono troppo cotte mentre le crescentine, almeno le prime ad essere servite, sono state annegate nell’olio bollente per così poco tempo da sentirsi senza alcuna difficoltà il sapore della pasta cruda. L’affettato non manca, ma il è cinghiale a strappare i commenti migliori: ben cotto e di sapore convincente anche se leggermente attenuato, svetta tra i secondi piatti surclassando la polenta, poco consistente nella sostanza e nel sapore. Il tutto è stato accompagnato da un paio di vini rossi: quello della casa, un cabernet sauvignon servito in caraffa, sicuramente non in grado di soddisfare il palato; quello in bottiglia, un Lambrusco Grasparossa “Zanasi” di Castelvetro, di tutt’altro tenore e gusto.

Si chiude la cena con creme caramel e panna cotta, a cui si aggiunge un sorbetto. E qui il colpo di scena. Se i primi raggiungono a malapena un voto tra il 5 e 6, è il sorbetto a non convincere: di colore albicocca (ma non doveva essere al limone?), nel sapore ricorda le chewing gum di qualche anno fa. Molto meglio affidarsi ad una grappa prime uve di colore intenso, servita in una quantità decisamente abbondante.

Con un prezzo di 25 euro per primi, secondi e dolce, la Trattoria Mattarozzi si contraddistingue per un discreto rapporto prezzo/ qualità/quantità che vale complessivamente un giudizio di 2 martellini e mezzo.

Gran Maestro e Maestro di Cerimonia: Oeconomicus
Membri presenti:
Paerthycus (Segretario), Eurhythmicus, Thysicus, Mysophormoticus

1 commento:

Oeconomicus ha detto...

Una prece per il nostro Sacro Calibro, miseramente dimenticato sui tavoli del Mattarozzi.
Risorgerà dalle sue ceneri, ne siamo tutti sicuri.